Almanacco del Giorno Maledetto Dostoevskij - Almanacco
Voce dell'Almanacco del 17 febbraio, per la rubrica 'Angolo Lettura'. Evento avvenuto 11 anni fa. Proponiamo questa settimana il romanzo dello scrittore afgano Atiq Rahim "Maledetto Dostoevskij". Una saga paradossale in cui la...

Angolo Lettura

Maledetto Dostoevskij


domenica 17 febbraio 2013 (11 anni fa)

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Maledetto Dostoevskij: Proponiamo questa settimana il romanzo dello scrittore afgano Atiq Rahim "Maledetto Dostoevskij". Una saga paradossale in cui la fantasia e le allucinazioni si legano indissolubilmente alla realtà.
Dopo anni passati in Russia a studiare e a leggere opere di Dostoevskij, Rassul, un ragazzo afghano, torna in una Kabul martoriata da ingiustizie, soprusi e da un'eterna guerra civile. Le autorità religiose stanno trasformando l'Afghanistan in una teocrazia. Rassul decide di uccidere nana Alia, la vecchia usuraia che costringe la fidanzata a prostituirsi. Quando sta per abbassare l'ascia sulla testa della vecchia è paralizzato da un improvviso pensiero: sta replicando le gesta del protagonista del romanzo "Delitto e Castigo" di Dostoevskij. L'ascia cade sulla testa di nana Alia e il delitto è eseguito, ma Rassul non ha il coraggio di prendere i soldi e fugge. La storia si snoda in una serie di vicende quasi comiche per la loro irrazionalità. Rassul vuole essere processato per il suo reato ma la cosa sembra impossibile. Nessuno bada ad un uomo che confessa un delitto di una donna per giunta tenutaria di un bordello. Il protagonista sembra l'unico a conservare la memoria di una moralità in un paese in cui ogni etica, ogni legge è oltraggiata, manipolata. Eccone un breve brano: «Due uomini, seduti davanti alla scrivania del giudice, si voltano verso Rassul. Uno è il guardiano del mausoleo Shah-do Shasmshira Wali; l'altro è un vecchio, quello che dava il grano ai piccioni del mausoleo. Nel vedere Rassul trasaliscono. Il vecchio si precipita verso Rassul: - No, Qhazi Sahib, no, questo giovane è il mio testimone. Era al mausoleo, mi ha visto... - Il giudice, stupito, fa cenno alla guardia di trattenere Rassul, si rivolge al cancelliere - Intanto bisogna aprire un fascicolo su di lui. - Per quale reato? - Furto di piccioni, quelli del mausoleo, - risponde il giudice, e il guardiano del mausoleo approva: - Veniva tutti i giorni a dargli da mangiare il grano -. Si volta verso il giudice: - Del grano! - Poi verso il cancelliere: - Dare il grano è peccato. E poi rubava i piccioni. Lo sapete perché? - Si rivolge di nuovo al giudice: - Per farli alla griglia e mangiarli. Me l'hanno detto i suoi vicini. Mi hanno detto che a casa sua c'era odore di carne alla griglia, tutti i giorni...»

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